Silvia e Vincenzo
Quella volta incontrai Silvia per caso. Erano quasi 6 mesi che scopavamo, tradendo i nostri rispettivi partner. Ed erano tutte scopate grandiose. In macchina, a casa sua, in ufficio. Quando restavamo da soli era difficile resistere. Ci incontrammo per caso in un pub, dove stavo bevendo qualcosa con un amico. Lei si avvicinò per salutarmi, la presentai a lui e facemmo qualche chiacchiera. Poi lei decise di fermarsi con noi. Evidentemente aveva capito che quello era uno dei miei “amici”. Sì insomma, uno con cui scopavo. E mi fece velatamente capire che voleva unirsi a noi. Presi in disparte il mio amico Vincenzo e gli spiegai la situazione. Lui era più gay che etero ma accettò volentieri, forse anche lui eccitato da quella mia bella e giovane amante. Lui era poco più grande di me, un bell’uomo.
E dopo un paio d’ore di conoscenza, andammo tutti a casa di lui.
All’inizio fu un attimino strano, Silvia si mise in disparte su una poltrona.
“Fate come se non ci fossi”, disse.
Ma la cosa non era facile, la situazione sembrava un po’ surreale. Ciononostante, io e Vincenzo iniziammo a limonare davanti a lei e poi a spogliarci. Quando abbassai i suoi pantaloni e tirai fuori il suo cazzo, Silvia spalancò gli occhi. Quei 22cm talmente larghi che non riuscivo a chiudere la mano mentre glielo segavo, l’avevano un po’ spiazzata. Io me la cavavo, ma lui era indubbiamente un cazzo supremo. Ed era ovviamente per questo che io scopavo con lui. Scopavo…me lo sbocchinavo e mi facevo montare diciamo.
“Interessante..”, commentò Silvia.
“Già. E ora guarda come si succhia un cazzo del genere”, risposi io iniziando a leccare quell’asta sopraffina. Quando poi lo presi in bocca, per qualche minuto diedi piacere a Vincenzo, che si godeva come sempre il mio pompino.
“Sei sempre il migliore a succhiarlo”, mi disse.
“Anche lei è molto brava, per essere una donna”, risposi
“Allora bisogna provarla assolutamente”
Silvia ci guardava, con una mano nei leggins. Era chiaro che era eccitata da quello che vedeva
“Vieni qua Silvia”, la chiamai.
“A fare?”, chiese preoccupata
“A succhiare il cazzo più grande che tu abbia mai visto”, rispose Vincenzo.
Lei si avvicinò, titubante. La baciai per rassicurarla ma nel frattempo le tolsi la maglietta e il reggiseno, mostrando a Vincenzo i suoi seni sodi. Poi la feci inginocchiare accanto a me e la guardai mentre leccavo l’asta.
“Prova anche tu”, le dissi
“Non so come gestire un cazzo come questo”
“Tranquilla, ti verrà naturale. Sei una gran pompinara, saprai come dargli piacere”
Iniziò a leccarlo e ci prese gusto velocemente, come prevedibile.
“Fanno tutte le schizzinose ma poi quando lo succhiano non vogliono smettere”, disse Vincenzo
“Chissà quando le scopi cosa dicono”, dissi io
“Non dicono niente, urlano dal piacere, raggiungono orgasmi multipli e si fanno sborrare dove voglio. Anche se le donne non mi danno lo stesso piacere degli uomini”
Silvia smise per un attimo di succhiarlo
“Le capisco”, disse prima di rituffarsi su quel cazzone.
Io mi misi dietro di lei e le abbassai leggins e slip. Lei quasi non se ne accorse. La figa era già bagnata, così mi dedicai principalmente al suo culetto
“Avevi ragione, non è male a succhiare”, disse Vincenzo
“Questa è una porca di prima categoria fidati”, dissi io.
Lei continuò imperterrita a spompinare Vincenzo, ignara alle nostre parole. sembrò ridestarsi solo quando io glielo misi nella figa, scopandola a pecora mentre lei continuava a succhiare. Ma durò poco. Un paio di minuti dopo si alzò e andò in camera da letto. la seguimmo e lei era lì a gambe spalancate. Si rivolse subito a Vincenzo.
“Fammi urlare dal piacere e raggiungere multipli orgasmi visto che sei così capace”
Lui si mise sul letto e senza alcun tentennamento, prese il suo membro e glielo piazzò tra le gambe, iniziando a scoparla. Duramente, senza riguardi. In pochi secondi era già tutto dentro fino alle palle, con Silvia che a bocca aperta e occhi chiusi si godeva il cazzo più largo che avesse mai preso.
Li lasciai scopare. Vedevo le gambe di Silvia tremare mentre Vincenzo affondava la sue nerchia in quella giovane fighetta.
“E meno male che sei più gay che etero”, gli dissi
“Tranquillo, ne ho anche per te, voglio solo far godere questa puttanella e poi dedicarmi a te”
Silvia strinse le gambe e intorno a Vincenzo e lo abbracciò.
“Tu non vai da nessuna parte”, rispose infilandogli la lingua in gola
A quel punto Vincenzo iniziò a dare dei colpi devastanti, Silvia gemeva sempre di più e dopo un paio di minuti raggiunse un orgasmo incredibile, che non ero mai riuscito a farle raggiungere. Lui la lasciò lì sdraiata a gambe spalancate a godersi il momento. si sdraiò accanto a lei e mi fece cenno di andare da lui. Glielo ripresi in bocca per un po’, poi quando mi decisi a sedermi sopra anche io, Silvia intervenne e mi spinse via.
“Lo cavalco io”, mi disse
“Ancora?”, chiesi
“Sì. E tu adesso mi inculi. Vi faccio venire entrambi a voi froci. Così capite che i vostri cazzi devono dare piacere alle donne, non agli uomini”
Silvia si mise comoda sul cazzone di Vincenzo e io mi misi dietro di lei. Ci misi sorprendentemente poco a metterglielo in culo, evidentemente aveva una voglia infinita oltre che ad essere abituata. Mentre entravo, sentivo le dimensioni di Vincenzo nella sua figa. una cosa pazzesca. Il cazzo mi si gonfiò a dismisura, sentire anche il membro di lui mi faceva arrapare più di quanto avrei pensato. Iniziammo piano. Lui era immobile, lei si muoveva lentamente seguendo il ritmo che le davo io inculandola. Le strinsi il seno mentre Vincenzo le afferrò il culo e le infilò la lingua in bocca. Era tutta nostra, possedevamo il suo corpo. Silvia iniziò a dimenarsi, a cercare la posizione migliore per godere, la sentivo gemere sotto ogni mio colpo. Sapevo che gran parte del merito era di Vincenzo che stava semplicemente fermo e col cazzo eretto. Ma cazzo se mi stavo godendo quell’inculata sapendo che nella figa c’era un uccello da sogno. Lo sentivo, e mi venne voglia di sborrare dopo pochi istanti.
Ovviamente mi trattenni, anche quando Vincenzo iniziò a darsi da fare. Cominciò piano, muovendo il suo membro, facendolo andare sempre più a fondo e fu allora che anche Silvia si mosse, cavalcando allo stesso ritmo. Piano piano aumentarono entrambi il ritmo e quando lei fu pronta, mi spinse via, facendomi togliere l’uccello dal suo culo. Si dedicò solo a Vincenzo a quel punto.
“Fammi godere cazzo, ancora”, disse Silvia
“Solo se poi ingoi tutta la mia sborra”, rispose il mio amico
“Ingoio la tua e la sua insieme, mi stai facendo una proposta insensata, l’avrei fatto comunque”
“Allora la prossima volta te lo metto anche nel culo”
Silvia urlò solo “Sì” e lo baciò a lungo, tremante. Che orgasmo che aveva raggiunto!
Poi si buttò sul letto, ansimante, sudata e compiaciuta. Mi guardò e mi aprì le gambe davanti
“Ti va di scoparmi un po’?”
Ovviamente non rifiutai e la penetrai alla missionaria. Silvia mi abbracciò e mi strinse dolcemente, baciandomi e facendomi capire che voleva che fosse una cosa dolce e tenera. Strano a dirsi con il cazzo di Vincenzo che palpitava a pochi centimetri da noi. Eppure per qualche minuto andammo avanti così. Silvia mi guardò:
“Ora capisco perché ti fai scopare da quello tradendo la tua compagna”, disse indicando il cazzo di Vincenzo
Lui si avvicinò e ci offrì la sua nerchia
“Nessuno me lo sta succhiando”
“Ci pensa lui”, disse Silvia
Presi in bocca la cappella di Vincenzo e lo sbocchinai mentre continuavo a penetrare piano Silvia. Le offrii più volte il cazzo di Vincenzo ma lei fece cenno di no. voleva godersi la cosa, e così regalai a Vincenzo una bocchino di quelli che sapevo lo facevano impazzire.
“Quanto sei frocio”, mi disse Silvia ad un certo punto
“Non ne hai idea”, risposi io. E feci cenno a Vincenzo. Lui si alzò, si mise dietro di me e iniziò a penetrarmi il culo. Lentamente, mi fece sentire tutto il suo membro. E come le volte precedenti, era una sensazione incredibile. Ma stavolta non riuscii a resistere. Quando arrivò in fondo e sentii le palle, schizzi di sperma partirono dalla mia cappella direttamente nella figa di Silvia.
“Di già?”, chiese lei sorpresa
“Tranquilla, è solo la prima”, risposi succhiandole i capezzoli.
Vincenzo iniziò allora a spingere e mi montò. Il cazzo mi rimase di marmo, tra la nerchia in culo, la figa che stavo scopando e l’idea che la donna con cui tradivo la mia compagna mi vedeva fare il frocio. Silvia mi baciò, mentre Vincenzo, una volta aperta la via, mi scopava come aveva fatto tante volte. Prima piano per farmelo sentire tutto. Poi aumentava velocità e profondità. Infine, mi impalava con tutta la sua nerchia, le sue palle sbattevano contro le mie e io ero suo. Scopavo Silvia al ritmo che mi dava lui ma in realtà neanche pensavo a lei, nemmeno quando tentava di baciarmi o mi offriva il seno.
Vincenzo durò meno del solito, ma quando fu pronto, tirò fuori il cazzo e iniziò a masturbarsi.
“È ora che voi vi dissetiate”, disse a me e Silvia.
Silvia, che fino a quel momento era rimasta buona a guardarmi da sotto mentre lo prendevo, si mise accanto a me col volto e aprì la bocca accanto alla mia. a turno leccavamo la sua cappellona e quando lui fu pronto, inondò le nostre lingue di calda crema densa. Non ne aveva mai prodotta così tanta, ce n’era a sufficienza sia per Silvia che per me.
Non appena lui si era svuotato del tutto, io e Silvia ci mettemmo a limonare duramente, con le bocche piene di sborra. La afferrai per il culo e la sollevai, mettendomela a cavalcioni. La penetrai, avevo ancora un colpo in canna e lei mi baciò. Le nostre lingue aspre e appiccicose ci eccitavano mentre goccioloni di sperma misto a saliva cadevano sul seno di Silvia. Ero pronto all’ultimo spruzzo.
“Mi è piaciuto vederti fare sesso con lui. E mi è anche piaciuto farmi scopare da lui”, disse Silvia
“Anche a me tutto questo mi ha molto eccitato. È stata una inaspettata scopata questa”
Silvia mi guardò poi disse:
“Vorrei rifarla..solo con lui..passare una notte da sola con lui, succhiare tutto il suo cazzo per tutto il tempo che voglio, farmi scopare senza remore, poterlo anche prendere nel culo….voglio una notte di sesso con il tuo amico. La mia bocca, la mia figa, le mie tette, il mio culo…e il suo cazzo..dio quanto è grosso..lo voglio ancora!”
“Allora scopatelo, tutte le volte che vuoi, anche senza di me. Goditi il suo cazzo, goditelo anche per me. Solo prima…”, dissi
“Prima?”
“Fatti un ultima bevuta della mia sborra”, replicai e mi alzai, puntandole la cappella alla bocca.
Lei sorrise, aprì la bocca ancora piena di Vincenzo e si lasciò schizzare fino in fondo l’ultima goccia.
Poi succhiò le nostre cappella a turno, assaporandole.
La serata finì lì
Quella fu la mia ultima scopata sia con Silvia che con Vincenzo. Con lei continuammo ad essere colleghi ma senza più incontri negli sgabuzzini. Lui invece non lo vidi più. Silvia poi mi disse che si erano messi insieme e io fui sinceramente felice per loro. Me la immaginavo mentre si faceva una scopata con Vincenzo godendo in ogni posizione possibile.
Io invece continuai a scopare la mia compagna. Ma non solo lei. Altre colleghe e altri cazzoni arrivarono..
E dopo un paio d’ore di conoscenza, andammo tutti a casa di lui.
All’inizio fu un attimino strano, Silvia si mise in disparte su una poltrona.
“Fate come se non ci fossi”, disse.
Ma la cosa non era facile, la situazione sembrava un po’ surreale. Ciononostante, io e Vincenzo iniziammo a limonare davanti a lei e poi a spogliarci. Quando abbassai i suoi pantaloni e tirai fuori il suo cazzo, Silvia spalancò gli occhi. Quei 22cm talmente larghi che non riuscivo a chiudere la mano mentre glielo segavo, l’avevano un po’ spiazzata. Io me la cavavo, ma lui era indubbiamente un cazzo supremo. Ed era ovviamente per questo che io scopavo con lui. Scopavo…me lo sbocchinavo e mi facevo montare diciamo.
“Interessante..”, commentò Silvia.
“Già. E ora guarda come si succhia un cazzo del genere”, risposi io iniziando a leccare quell’asta sopraffina. Quando poi lo presi in bocca, per qualche minuto diedi piacere a Vincenzo, che si godeva come sempre il mio pompino.
“Sei sempre il migliore a succhiarlo”, mi disse.
“Anche lei è molto brava, per essere una donna”, risposi
“Allora bisogna provarla assolutamente”
Silvia ci guardava, con una mano nei leggins. Era chiaro che era eccitata da quello che vedeva
“Vieni qua Silvia”, la chiamai.
“A fare?”, chiese preoccupata
“A succhiare il cazzo più grande che tu abbia mai visto”, rispose Vincenzo.
Lei si avvicinò, titubante. La baciai per rassicurarla ma nel frattempo le tolsi la maglietta e il reggiseno, mostrando a Vincenzo i suoi seni sodi. Poi la feci inginocchiare accanto a me e la guardai mentre leccavo l’asta.
“Prova anche tu”, le dissi
“Non so come gestire un cazzo come questo”
“Tranquilla, ti verrà naturale. Sei una gran pompinara, saprai come dargli piacere”
Iniziò a leccarlo e ci prese gusto velocemente, come prevedibile.
“Fanno tutte le schizzinose ma poi quando lo succhiano non vogliono smettere”, disse Vincenzo
“Chissà quando le scopi cosa dicono”, dissi io
“Non dicono niente, urlano dal piacere, raggiungono orgasmi multipli e si fanno sborrare dove voglio. Anche se le donne non mi danno lo stesso piacere degli uomini”
Silvia smise per un attimo di succhiarlo
“Le capisco”, disse prima di rituffarsi su quel cazzone.
Io mi misi dietro di lei e le abbassai leggins e slip. Lei quasi non se ne accorse. La figa era già bagnata, così mi dedicai principalmente al suo culetto
“Avevi ragione, non è male a succhiare”, disse Vincenzo
“Questa è una porca di prima categoria fidati”, dissi io.
Lei continuò imperterrita a spompinare Vincenzo, ignara alle nostre parole. sembrò ridestarsi solo quando io glielo misi nella figa, scopandola a pecora mentre lei continuava a succhiare. Ma durò poco. Un paio di minuti dopo si alzò e andò in camera da letto. la seguimmo e lei era lì a gambe spalancate. Si rivolse subito a Vincenzo.
“Fammi urlare dal piacere e raggiungere multipli orgasmi visto che sei così capace”
Lui si mise sul letto e senza alcun tentennamento, prese il suo membro e glielo piazzò tra le gambe, iniziando a scoparla. Duramente, senza riguardi. In pochi secondi era già tutto dentro fino alle palle, con Silvia che a bocca aperta e occhi chiusi si godeva il cazzo più largo che avesse mai preso.
Li lasciai scopare. Vedevo le gambe di Silvia tremare mentre Vincenzo affondava la sue nerchia in quella giovane fighetta.
“E meno male che sei più gay che etero”, gli dissi
“Tranquillo, ne ho anche per te, voglio solo far godere questa puttanella e poi dedicarmi a te”
Silvia strinse le gambe e intorno a Vincenzo e lo abbracciò.
“Tu non vai da nessuna parte”, rispose infilandogli la lingua in gola
A quel punto Vincenzo iniziò a dare dei colpi devastanti, Silvia gemeva sempre di più e dopo un paio di minuti raggiunse un orgasmo incredibile, che non ero mai riuscito a farle raggiungere. Lui la lasciò lì sdraiata a gambe spalancate a godersi il momento. si sdraiò accanto a lei e mi fece cenno di andare da lui. Glielo ripresi in bocca per un po’, poi quando mi decisi a sedermi sopra anche io, Silvia intervenne e mi spinse via.
“Lo cavalco io”, mi disse
“Ancora?”, chiesi
“Sì. E tu adesso mi inculi. Vi faccio venire entrambi a voi froci. Così capite che i vostri cazzi devono dare piacere alle donne, non agli uomini”
Silvia si mise comoda sul cazzone di Vincenzo e io mi misi dietro di lei. Ci misi sorprendentemente poco a metterglielo in culo, evidentemente aveva una voglia infinita oltre che ad essere abituata. Mentre entravo, sentivo le dimensioni di Vincenzo nella sua figa. una cosa pazzesca. Il cazzo mi si gonfiò a dismisura, sentire anche il membro di lui mi faceva arrapare più di quanto avrei pensato. Iniziammo piano. Lui era immobile, lei si muoveva lentamente seguendo il ritmo che le davo io inculandola. Le strinsi il seno mentre Vincenzo le afferrò il culo e le infilò la lingua in bocca. Era tutta nostra, possedevamo il suo corpo. Silvia iniziò a dimenarsi, a cercare la posizione migliore per godere, la sentivo gemere sotto ogni mio colpo. Sapevo che gran parte del merito era di Vincenzo che stava semplicemente fermo e col cazzo eretto. Ma cazzo se mi stavo godendo quell’inculata sapendo che nella figa c’era un uccello da sogno. Lo sentivo, e mi venne voglia di sborrare dopo pochi istanti.
Ovviamente mi trattenni, anche quando Vincenzo iniziò a darsi da fare. Cominciò piano, muovendo il suo membro, facendolo andare sempre più a fondo e fu allora che anche Silvia si mosse, cavalcando allo stesso ritmo. Piano piano aumentarono entrambi il ritmo e quando lei fu pronta, mi spinse via, facendomi togliere l’uccello dal suo culo. Si dedicò solo a Vincenzo a quel punto.
“Fammi godere cazzo, ancora”, disse Silvia
“Solo se poi ingoi tutta la mia sborra”, rispose il mio amico
“Ingoio la tua e la sua insieme, mi stai facendo una proposta insensata, l’avrei fatto comunque”
“Allora la prossima volta te lo metto anche nel culo”
Silvia urlò solo “Sì” e lo baciò a lungo, tremante. Che orgasmo che aveva raggiunto!
Poi si buttò sul letto, ansimante, sudata e compiaciuta. Mi guardò e mi aprì le gambe davanti
“Ti va di scoparmi un po’?”
Ovviamente non rifiutai e la penetrai alla missionaria. Silvia mi abbracciò e mi strinse dolcemente, baciandomi e facendomi capire che voleva che fosse una cosa dolce e tenera. Strano a dirsi con il cazzo di Vincenzo che palpitava a pochi centimetri da noi. Eppure per qualche minuto andammo avanti così. Silvia mi guardò:
“Ora capisco perché ti fai scopare da quello tradendo la tua compagna”, disse indicando il cazzo di Vincenzo
Lui si avvicinò e ci offrì la sua nerchia
“Nessuno me lo sta succhiando”
“Ci pensa lui”, disse Silvia
Presi in bocca la cappella di Vincenzo e lo sbocchinai mentre continuavo a penetrare piano Silvia. Le offrii più volte il cazzo di Vincenzo ma lei fece cenno di no. voleva godersi la cosa, e così regalai a Vincenzo una bocchino di quelli che sapevo lo facevano impazzire.
“Quanto sei frocio”, mi disse Silvia ad un certo punto
“Non ne hai idea”, risposi io. E feci cenno a Vincenzo. Lui si alzò, si mise dietro di me e iniziò a penetrarmi il culo. Lentamente, mi fece sentire tutto il suo membro. E come le volte precedenti, era una sensazione incredibile. Ma stavolta non riuscii a resistere. Quando arrivò in fondo e sentii le palle, schizzi di sperma partirono dalla mia cappella direttamente nella figa di Silvia.
“Di già?”, chiese lei sorpresa
“Tranquilla, è solo la prima”, risposi succhiandole i capezzoli.
Vincenzo iniziò allora a spingere e mi montò. Il cazzo mi rimase di marmo, tra la nerchia in culo, la figa che stavo scopando e l’idea che la donna con cui tradivo la mia compagna mi vedeva fare il frocio. Silvia mi baciò, mentre Vincenzo, una volta aperta la via, mi scopava come aveva fatto tante volte. Prima piano per farmelo sentire tutto. Poi aumentava velocità e profondità. Infine, mi impalava con tutta la sua nerchia, le sue palle sbattevano contro le mie e io ero suo. Scopavo Silvia al ritmo che mi dava lui ma in realtà neanche pensavo a lei, nemmeno quando tentava di baciarmi o mi offriva il seno.
Vincenzo durò meno del solito, ma quando fu pronto, tirò fuori il cazzo e iniziò a masturbarsi.
“È ora che voi vi dissetiate”, disse a me e Silvia.
Silvia, che fino a quel momento era rimasta buona a guardarmi da sotto mentre lo prendevo, si mise accanto a me col volto e aprì la bocca accanto alla mia. a turno leccavamo la sua cappellona e quando lui fu pronto, inondò le nostre lingue di calda crema densa. Non ne aveva mai prodotta così tanta, ce n’era a sufficienza sia per Silvia che per me.
Non appena lui si era svuotato del tutto, io e Silvia ci mettemmo a limonare duramente, con le bocche piene di sborra. La afferrai per il culo e la sollevai, mettendomela a cavalcioni. La penetrai, avevo ancora un colpo in canna e lei mi baciò. Le nostre lingue aspre e appiccicose ci eccitavano mentre goccioloni di sperma misto a saliva cadevano sul seno di Silvia. Ero pronto all’ultimo spruzzo.
“Mi è piaciuto vederti fare sesso con lui. E mi è anche piaciuto farmi scopare da lui”, disse Silvia
“Anche a me tutto questo mi ha molto eccitato. È stata una inaspettata scopata questa”
Silvia mi guardò poi disse:
“Vorrei rifarla..solo con lui..passare una notte da sola con lui, succhiare tutto il suo cazzo per tutto il tempo che voglio, farmi scopare senza remore, poterlo anche prendere nel culo….voglio una notte di sesso con il tuo amico. La mia bocca, la mia figa, le mie tette, il mio culo…e il suo cazzo..dio quanto è grosso..lo voglio ancora!”
“Allora scopatelo, tutte le volte che vuoi, anche senza di me. Goditi il suo cazzo, goditelo anche per me. Solo prima…”, dissi
“Prima?”
“Fatti un ultima bevuta della mia sborra”, replicai e mi alzai, puntandole la cappella alla bocca.
Lei sorrise, aprì la bocca ancora piena di Vincenzo e si lasciò schizzare fino in fondo l’ultima goccia.
Poi succhiò le nostre cappella a turno, assaporandole.
La serata finì lì
Quella fu la mia ultima scopata sia con Silvia che con Vincenzo. Con lei continuammo ad essere colleghi ma senza più incontri negli sgabuzzini. Lui invece non lo vidi più. Silvia poi mi disse che si erano messi insieme e io fui sinceramente felice per loro. Me la immaginavo mentre si faceva una scopata con Vincenzo godendo in ogni posizione possibile.
Io invece continuai a scopare la mia compagna. Ma non solo lei. Altre colleghe e altri cazzoni arrivarono..
3 月 前