LUCA


LUCA


Talvolta l'attività lavorativa di alcuni nostri amici ci ha permesso di vivere delle esperienze originali ed indimenticabili.
Tempo addietro, rispose ad una nostra inserzione su "FERMOPOSTA", un ragazzo di Parma, Luca, che nel pieno rispetto di quanto da noi richiesto, c'inviò una lunga lettera corredata da due foto, una di lui in slip

ed un’altra della copiosa sborrata al termine di una mega sega che si era sparato vedendo le foto di Gioia da noi pubblicate sulla rivista.

Le foto, ed ancor più il contenuto della lettera, colpirono la fantasia e la vanità di mia moglie. L'amico infatti, dopo la presentazione di rito, espresse tutta la sua ammirazione per il corpo di Gioia che aveva avuto modo di apprezzare nelle due foto pubblicate dalla rivista.
Una di queste foto ritraeva la mia signora, in guepiere da cui fuoriuscivano le sue splendide mammelle, mentre godeva cavalcando la mazza di un ragazzo rimorchiato in un pub,

mentre l'altra, più in dettaglio, consentiva di ammirare il suo maestoso culo su cui era poggiata la capocchia della grossa proboscide di un negro, lucida di sborra, al termine di una bestiale inculata.



Riferendosi a quest'ultima foto, Luca disse che guardandola si era masturbato a lungo, e come si vedeva nella foto aveva come non mai sborrato al solo pensiero di potersi trovare un domani al posto di quel fortunato mandingo.
Lui riteneva l'inculata la più bella conclusione di una lunga scopata, elencando però, con dovizia di particolari, tutti i passaggi preliminari che dovevano, a suo modo di vedere, portare all'apoteosi finale.
Lo contattai subito, chiamandolo al numero che ci aveva fornito, era il telefono di un Grande Magazzino di Parma, ove lui dirigeva il settore vigilanza contro i furti ai banchi.
Mi ripetette al telefono la sua ammirazione per Gioia, ed il desiderio di incontrarci al più presto.
Gli dissi dell'ottima impressione che le sue foto e la dettagliata missiva avevano suscitato in mia moglie, la quale, tra le tante lettere ricevute, aveva indicato nella sua quella più eccitante e meritevole di risposta


prioritaria, informandolo che era mia consuetudine, insieme alla mia signora, scambiare, prima di incontrarci, quattro chiacchiere via cavo.
Per questo mi fornì il suo recapito telefonico di casa, da cui avrebbe potuto parlare più liberamente.
Una sera, io e mia moglie, messo a letto nostro figlio, e dopo esserci accertati che dormisse, ci sedemmo sul divano nel salone, cominciando a vedere alla TV, un nastro, da me girato durante un incontro avuto con due amici negri.
Come sempre durante tali visioni, ci masturbammo, ci leccammo, e la chiavai, eccitandoci moltissimo, ma senza godere.
Prima di iniziare la visione, avevo preso dalla cassaforte in cui custodiamo segretamente e gelosamente la corrispondenza che ci scambiamo con gli amici di "FERMOPOSTA", la lettera di Luca, e quando vidi la mia signora particolarmente su di giri gliela porsi invitandola a rileggerla continuando a masturbarsi.
Cosa che fece molto di buon grado, soffermandosi su quello che l'amico prometteva di farle se ci fossimo incontrati.
"Vogliamo telefonargli?" le chiesi, "ma a quest'ora il negozio è chiuso", obiettò Gioia, "non preoccuparti, l'altro ieri gli ho telefonato e mi ha dato il telefono di casa, possiamo chiamarlo a qualunque ora".
"Ed allora cosa aspettiamo, non vedo l'ora di sentirmele dire dalla sua viva voce, tutte le porcate che sogna di fare con me".
Gli telefonai subito, fu felicissimo, gli dissi che ero con mia moglie, la quale era desiderosa di sentirlo, e diedi a Gioia una parte del nostro telefono, che è quello della Swatch, che consente di sentire in due.
"Ciao, sono Gioia piacere", esordì mia moglie. Luca un po’ emozionato rispose: "ed io sono Luca, il piacere è tutto mio, sono ancora incredulo, avevo risposto alla vostra inserzione senza molta convinzione, i giornali sono pieni di false coppie che tendono solo ad accaparrarsi foto, ma la telefonata di tuo marito prima e la tua di questa sera mi fa’ ricredere, ti dico subito che sono sicuro che sei bellissima anche se nelle foto non si vede il tuo viso, ma su un corpo come il tuo non può che esserci una donna stupenda, però la prima cosa che voglio dirti è che mi auguro di non aver esagerato nella mia lettera in cui, mi rendo conto solo adesso, ho usato frasi forse troppo forti, ma ti assicuro che quelle tue foto mi hanno letteralmente stregato, mi hanno eccitato moltissimo e quindi mi sono lasciato andare scrivendovi quello che realmente pensavo, senza filtrarlo attraverso il cervello".
Parlava come un torrente in piena ma con molta eleganza e proprietà di linguaggio, capii subito che era un tipo "GIUSTO".
"Non devi affatto scusarti, anzi, ti confesso che mi sono sentita lusingata dai tuoi commenti, d'altro canto è ovvio che parlando di certi argomenti si è costretti ad usare termini appropriati", lo tranquillizzò la mia signora, e seguitò, "adesso parlami un po’ di te, cosa ti aspetti dal questo nostro incontro, hai già avuto altre esperienze con coppie?".
"A dire il vero l'ho solo sognato, perché, pur avendo risposto a tante inserzioni, non ho mai avuto molta fortuna; eppure ho sempre rispettato le regole del gioco, ho spedito delle foto ed ho sempre fornito un recapito telefonico, forse ho commesso l'errore di dare quello del mio posto di lavoro e di conseguenza orari non troppo adatti, specie per una coppia, a parlare di sesso, comunque pare che la fortuna si sia ricordata di me, tuo marito durante la sua telefonata mi ha fatto un'ottima impressione, siete una coppia seria, decisa e non dei perditempo, d'altro canto non credo che mi avreste ritelefonato se non vi facesse piacere incontrarmi, io lo desidero ardentemente, e tu?".
"Anch'io, certamente; devi sapere che pure a noi hai ispirato subito fiducia, in quanto sei stato uno dei pochi che ha rispettato in pieno le nostre richieste, che non sono cervellotiche, ma s**turiscono dalla diversa psiche delle donne rispetto a quella degli uomini, infatti, credo che tu sappia che noi donne siamo più sentimentali di voi uomini, quindi anche quando decidiamo di lasciarci andare, sentiamo la necessità di conoscere, prima di passare ai fatti, almeno il volto e la voce del nostro futuro partner, questo è l'unico motivo della richiesta di una foto e di un recapito telefonico che molte coppie impongono ai singoli, anche tu non trovi che così è tutto meno a****lesco?.
"Condivido perfettamente", commentò Luca, "ed immagino che anche tuo marito la pensa come noi, a proposito è sempre vicino a te?".
"Devi sapere che Alberto è eccitatissimo quanto me all'idea di mettere in pratica quello che hai descritto nella lettera, quindi mi sta accarezzando dappertutto strusciandomi l’affare per tutto il corpo.
"Ma dove siete?, a letto?".
"No sul divano del salone e stiamo vedendo un nastro porno".
"Che film è?, ne ho tantissimi anch'io, sarebbe bello vedere in contemporanea lo stesso film commentandone le scene".
"E' impossibile, sai stiamo vedendo un nostro nastro privato di cui ovviamente non ci sono copie in giro, è la ripresa fatta da Alberto durante uno degli ultimi nostri incontri; dei film in commercio, è da tempo che ci siamo stufati, preferiamo quelli che hanno come primi attori me, mio marito e qualche amico, anzi, meglio, più amici".
"Accidenti!, sfido io che sono più eccitanti, dai raccontami cosa succede sullo schermo, penso che sarà bello lo stesso e forse di più".
"Adesso, nel film, sto sbocchinando un negrone con un cazzo enorme

mentre un altro negro col cazzo già duro mi ripete “donna bianca io ti sfondo il culo, io ti sfondo il culo”




avevamo da poco finito il primo round e ci stavamo preparando per il secondo".
"E' bellissimo, mi sto eccitando da morire, ho l'amico che mi scoppia nel pigiama".
"E perché non lo tiri fuori e cominci a fartelo in mano?".
Mia moglie era arrapata e cominciava ad essere più sfacciata.
"Immediatamente, è già duro come l'acciaio, è come nelle foto che ti ho mandato, quelle le ho s**ttate durante una lunga sega che mi sono sparato guardando la foto del tuo culo, prendile e guardatele".
"Non c'è bisogno, le ricordo benissimo, mi dispiace solo che siamo lontani altrimenti ci avrei pensato io a farti godere".
"Non me ne parlare, se tu stessi qui ti leccherei la fica fino a farti implorarmi di chiavarti, ti passerei il mio cazzo su tutto il corpo, a proposito, che sta facendo tuo marito?".
"Mi ha messo alla pecorina e mi sta chiavando, è bellissimo, sento le tue parole, guardo il mio film ed Alberto mi scopa, cosa posso chiedere di più dalla vita, pensa che nel film sono a sandwich tra i due negri




e vedo mio marito che si prepara il cazzo per venirmi a sborrare in bocca, quella volta quasi mi sentii svenire, non capivo più nulla, ero come invasata, desideravo di essere posseduta in tutti i buchi e gli amici mi accontentarono in pieno, sai i negri, sono sempre allupati, per oltre quattro ore non smisero di chiavarmi ed io di chiavare loro ed inoltre, essendo dei grandissimi estimatori del culo delle donne bianche, mi incularono ripetutamente, ed io, anche se soffro un po’ a prendere quelle enormi mazze nel culo, non seppi rinunciare a quello che ritengo, nello scopare, il piacere supremo





in questo istante quello che mi inculava è venuto, ed Alberto riprende il mio buco del culo diventato una caverna



come è bello, mi vengono i BRIVIDI a rivedere queste scene, sai quel porco di mio marito invitò subito anche l'altro negro a farmi il culo, ma quello disse "più tardi", mi posizionò a sponda letto e cominciò a chiavarmi facendomi arrivare la mazza allo stomaco,
la sua libidine mi infoiò ancora di più, allora gli misi le gambe dietro alla schiena stringendolo a me, così non mi perdetti nemmeno un centimetro della sua grossa varra".
"Io ho le palle che mi scoppiano, vorrei tenerti qui per sborrarti in bocca, sei una troiona, quando ci vediamo portate questo nastro, voglio rifarti tutto quello che ti hanno fatto i negroni e qualcosa in più".
Dalle parole di Luca traspariva tutta il suo arrapamento, trovo bellissimo ascoltare i dialoghi che si intrecciano tra quella troia di Gioia ed i nostri amici eccitati, mi affascina il loro parlare sempre più osceno.
"Sarà un po’ difficile, con loro passammo l'intera notte, non mi persi niente di quel che si può fare con tre uomini infoiati, ormai avevo perso ogni pudore, mio marito mi prese e mi fece prendere in tutti i modi possibili, mi chiavarono, mi incularono, li sbocchinai, feci spagnole

mi sborrarono tra le zizze, sulla pancia, nel culo e sulle chiappe, leccai palle e cazzo ai due negri contemporaneamente mentre Alberto mi leccava la pucchiacca, mi feci fottere a sponda letto,
debbo confessarti che questa posizione è divina perché il batacchio mi arriva il più in fondo possibile quasi a sfondarmi l’utero, mi feci pure inculare a pecora da uno mentre sbocchinavo l’altro,




e mi misi sul bordo letto, uno di loro in piedi mi inchiappetò stringendomi con forza i fianchi affondandomi le dita nelle chiappe, mio marito steso sotto di me mi leccava la fica mentre io spompinavo l'altro, quella sera ero così partita che non riesco a ricordare tutto in dettaglio".
"Non è necessario dire altro, come presentazione è più che sufficiente, e visto che non ti offendi anzi ti piace sentirtelo dire, sappi che ho capito che sei una grande zoccola, che sei la più grande troiona esistente al mondo, appena ti avrò tra le mani ti farò impazzire, ti spaccherò il culo, ti squasserò la fregna, ti farò bere un litro di sborra che ti piscerò in bocca, non resisto più tra poco vengo ma è un peccato sprecare tra le mani tanta broda, non so cosa darei per potertelo scaricare in bocca".
Quella frase fece balenare in me un'idea simpatica, feci capire a gesti a mia moglie la mia idea, la capì immediatamente.
"Aspetta, non sprecare questo nettare, mio marito mi sta dicendo che adesso, quanto godi, lui mi verrà in bocca, sarà come se stessi sbocchinando te e berrò la sua sborra come se fosse la tua, ti va?".
"Alberto è un'artista, dimmi se stessi qui cosa mi faresti e godo subito".
"Pensa, ti leccherei le palle, poi salirei lungo il cazzo fino alla capocchia, l'avvolgerei tra le labbra, con le mani ti accarezzerei i coglioni, ti infilerei la lingua nella spacca della cappella...".
Gioia non riuscì a terminare il pompino via cavo, Luca la interruppe: “no non resisto più, ti sto sborrando in gola, godi anche tu puttanona”, fatti chiavare in bocca da tuo marito, godi anche tu, così sborriamo tutti e tre contemporaneamente".
Infilai il cazzo tra le labbra di Gioia inondandole la bocca di una quantità enorme di sperma, ne era tanto che una parte di esso le fuoriuscì dalle labbra.
Mia moglie che si era masturbata per tutto il tempo della porno telefonata, si contorse e venne.
Ci fu qualche attimo di silenzio, mia moglie parlava.
"Perché non parli troiona, fammi sentire come godi, zoccola.
"Scusami, ma lo sai, una vera signora non parla quando ha la bocca piena ed io l’ho piena del tuo sperma, sappi che comunque è stato bellissimo, ho avuto la sensazione che a sborrarmi in bocca fossi tu".
"Per te sarà anche stato come se fossi stata qui, certamente per me non è stata la stessa cosa, ma ti debbo confessare che non ho mai goduto come questa sera, e non pensavo si potesse provare tanto piacere durante una telefonata, complimenti a te e tuo marito, siete eccezionali, ma puoi stare tranquilla, quando ci incontreremo non rimpiangerai i negri, te lo prometto, a proposito quando ci vediamo?".
"Non vedo l'ora, comunque ti passo Alberto con il quale ti puoi mettere d’accordo per l'appuntamento, per me va bene anche sabato prossimo, ti saluto leccandoti il cazzo che anche se adesso sarà moscio in compenso ora ha il divino sapore dello sperma, ciao a presto".
"Luca, se anche per te va bene, possiamo vederci sabato sera, ma preferirei chiamarti domani in ufficio per mettere a punto tutti i dettagli, sei d'accordo?", gli dissi.
"Va benissimo, ti saluto, e ti prego di dare, per mio conto, un bacio sul pucchiaccone di Gioia, sabato la faremo morire, ciao".
L'indomani, come da accordo lo chiamai, si complimentò per la bella idea di aver goduto in bocca alla mia signora mentre lui sborrava, "sei un maestro d’erotismo".
"E' appunto per tentare di rendere l’incontro più erotico, che ho voluto parlarti da solo. Ieri sera, la visione del film con i due negri ci ha portato in un vicolo cieco, purtroppo con tutta la nostra buona volontà, non credo che riusciremo mai a far godere Gioia meglio di quanto godette quella notte; due negroni infoiati sono impareggiabili, non solo per la dimensione delle loro mazze che sono delle vere e proprie proboscidi, ma anche per la libidine che li coglie al cospetto di una bella donna bianca aperta e disponibile ad ogni porcata, questo li s**tena e fottono per ore senza godere ma con una foga che non ho visto mai in nessun uomo bianco, non ritenerla un'offesa è la realtà, comunque noi possiamo, con qualche idea simpatica, sopperire a tutto ciò, avrei pensato di fare una cosa simile ascolta e dimmi se è possibile".
Con poche parole esposi a Luca il mio progetto, lo trovò molto interessante e fattibile, concordammo tutti i dettagli e ci salutammo, dandoci appuntamento per il lunedì successivo.
Mentii a Gioia, dicendo che per sopravvenuti impegni, Luca non era libero quel fine settimana quindi, dovevamo spostare tutto al sabato successivo, comunque, fremendo dal desiderio di conoscerci, ci aveva invitati dove lavorava, il lunedì successivo almeno per vederci di persona ed offrirci un caffè.
Mia moglie non nascose la sua delusione, ma concluse: "le cose più attese aumentano il desiderio, certamente sarà ancora più bello quando le realizzeremo, comunque, anche a me fa piacere conoscerlo".
Il lunedì, verso le sedici, ci recammo presso il Grande Magazzino di Parma ove Luca lavorava, salimmo al secondo piano, Reparto Abbigliamento Femminile, ove in attesa che Luca ci raggiungesse, invitai mia moglie a girare tra gli scaffali e prendere alcuni capi, fingendoci normali acquirenti.
Mentre Gioia era tutta intenta a prelevare dagli scaffali, camicie, gonne e pantaloni, come se veramente dovesse fare delle compere, io cercai con lo sguardo Luca che arrivò poco dopo e nell'esercizio delle sue funzioni, cominciò ad aggirarsi tra gli espositori, come se stesse sorvegliando che nessuno rubasse.
Ad un certo punto, come d’accordo, lo vidi infilarsi nell'ultimo degli spogliatoi che erano a disposizione della clientela per misurare i capi da acquistare.
Dissi a Gioia di seguirmi, si girò cercando con lo sguardo Luca, non vedendolo mi chiese: "dov'è?, dove stiamo andando?".
"Non preoccuparti, seguimi", ed una volta raggiunto l'ultimo box, le dissi: "entra e provale tutte, ma proprio tutte, ti aspetto fuori, mi aprirai, per farti vedere, ogni qualvolta starai provando qualche CAPO nuovo".
Mia moglie a questo punto capì tutto, mi sorrise ed emozionatissima entrò, sentii lo s**tto dello scrocchetto.
Io, come ogni marito che si rispetti, attesi fuori dallo spogliatoio che la propria signora gli aprisse per mostrargli i capi in prova.
Nell'attesa, il mio cervello girava a mille immaginando quello che Gioia ed il suo partner stessero facendo, ero arrapatissimo.
Dopo qualche minuto, mia moglie fece roteare il lucchetto e mi disse: "Alberto questo mi piace, tu che ne dici, lo prendo?".
Con il cuore in gola socchiusi leggermente la porta, vidi Gioia in ginocchio davanti all'amico che aveva la patta sbottonata e la mazza dura; la buongustaia, con una mano, gli accarezzava le palle, mentre con l'altra gli faceva scivolare in basso la pelle del cazzo, mettendo a nudo una notevole capocchia.
Fingendo di parlare di un abito ma indicando la varra di Luca, la mia signora disse: "Questa misura mi va proprio bene, posso prenderlo?".
"Se ti piace prendilo, comunque è meglio provarlo, non ti pare?".
"Certo, lo provo subito" e guardandomi fisso negli occhi, cominciò una lenta leccata alle palle di Luca, poi risalì lungo l'asta fino alla capocchia che avviluppò tra le labbra dando inizio ad un succulento bocchino.
.
Luca le bloccò la testa con le mani e cominciò a chiavarla in bocca.
La vista di quella scena mi eccitò' ancor di più, adesso fissavo ipnotizzato le labbra di Gioia in cui vedevo entrare ed uscire quel nodoso randello, immaginai la goduria che provava quell'uomo nel violare la bocca di una sconosciuta sotto lo sguardo compiaciuto del marito, leggevo negli occhi della mia signora tutta la goduria che le procurava quella penetrazione così a lungo desiderata.
Ad un certo punto vidi Luca accelerare il movimento, temetti che stesse per godere, ma la situazione era così lussuriosa che non potevo correre il rischio che s'interrompesse così presto, quindi consigliai alla mia mignottona: "non fermarti a questo, vedi anche qualche altra cosa, ci sono ancora tante cose belle da provare".
Da abile pompinara quale è, diede un'ultima leccata alla capocchia dell'amico che rabbrividì, mi sorrise e mi disse: "hai proprio ragione, chiudi che adesso ne provo un altro".
Trascorsi alcuni minuti che mi sembrarono un'eternità tentando di indovinare cosa stesse provando, poi con voce roca la mia metà mi invitò a guardare come le andava un altro capo.
Con mano tremante riaprii la porta, l'amore mio era in ginocchio sul divanetto dello spogliatoio, si era completamente denudata, Luca, dietro di lei, la inculava dall’alto verso il basso proprio come piace alla mia adorabile puttanona




"Anche questo penso che ti vada bene, comunque fammelo vedere meglio”, dissi, pazzo di libidine.
Luca si rialzò sfilando quasi del tutto la sua mazza dal culo mia moglie, poi lo riaffondò con un colpo tremendo e riprese la sua inculata bestiale.
Lo specchio mi rifletteva l'immagine di Gioia in preda ad una frenesia senza limiti, Luca le teneva una mano sulla bocca per non far sentire all’esterno il suo rantolare ma io leggevo benissimo nei suoi occhi cosa stava pensando, e cosa avrebbe voluto dirmi; in situazioni goderecce come queste e con l'uomo giusto, mi sussurra quasi sempre: "è troppo bello, incula divinamente, mi fa morire, vorrei che non finisse mai".
Ero combattuto tra il desiderio di continuare a guardare quella scena ed il riprovare la sensazione bellissima di attendere la riapertura della porta per assistere ad una nuova PROVA; optai per questa seconda soluzione, "dai, visto che ci sei prova tutto", e richiusi il box.
Senza accorgermene mi toccai la patta accarezzandomi il grosso rigonfio, avrei voluto essere della partita, ma riconobbi che anche così il gioco era meravigliosamente eccitante, era la prima volta che portavo mia moglie a scopare con altri senza intervenire personalmente, mi ripromisi di sbatterla fino allo sfinimento appena saremmo ritornati a casa facendomi raccontare, nei minimi dettagli, tutta la scopata.
Mentre la mia mente fantasticava sentii netto lo s**tto del lucchetto, esitai qualche secondo prima di aprire, preferii prolungare ancora un po’ l'arrapante attesa poi, riaprii lentamente.
Adesso Luca era stravaccato sul divano con le gambe divaricate mentre la mia signora, volgendogli le spalle, si era impalata sul suo cazzo ed estasiata lo cavalcava a smorza candela.
Non si vedeva bene dove Luca glielo aveva messo, pensai che la stesse inculando ancora, "fammi vedere come ti sta dietro".
Gioia scosse la testa in senso di diniego si sollevò facendomi vedere che LUCA la stava chiavando,



quindi, con una mano cominciò ad accarezzarsi lascivamente la ficona mentre con l’indice dell'altra mi indicò dove le arrivava la mazza di Luca, quasi all'imbocco dello stomaco.
La guardai incantato, era bellissima, era quanto di più chiavabile esistesse sulla faccia della terra, era veramente la fine del mondo.
Continuai impietrito ad osservare quella che era diventata una cavalcata furibonda sulla mazza dell'amico, poi all'improvviso mi venne una voglia matta di entrare e schiaffarle la mia varra durissima tra quelle morbidissime zizze che vedevo sobbalzare ad ogni suo movimento, per un attimo la tentazione fu fortissima ma poi prevalse il buon senso, capii che sarebbe stato rischiosissimo entrare ed unirmi a loro.
Comunque, a quel punto sentivo le palle scoppiarmi quindi, anche se un po’ egoisticamente, nel richiudere lo stanzino, mi rivolsi alla mia metà dicendole: "ti rendi conto che è mezz'ora che stai provando senza ancora aver scelto cosa ti sta meglio?, penso che sia venuto il momento di deciderti, dai, prova l'ultima cosa e poi andiamo via".
Non attesi molto la scelta di Gioia, peraltro per me già scontata.
"Alberto ho deciso per questo, davanti ho già visto che mi sta benissimo, penso che dietro mi stia ancora meglio, comunque voglio che guardi anche tu e mi confermi che dietro mi scende a pennello".
Si era rimessa a pecora e mentre si sgrillettava furiosamente Luca le stava facendo scorrere tra le chiappe il suo grosso pennellone spingendo come a volerle fare entrare in culo anche le palle.




Che spettacolo sublime.
Luca si spostò leggermente per permettermi di vedere in diretta come le spingeva nello sfintere tutta la sua nodosa varra, quindi accelerò il ritmo aumentando anche la veemenza dei colpi, capii che ormai stava per venire.
Lo capì anche Gioia che gli sussurrò: "è troppo bello, facciamolo durare ancora un po’, se ci riesci non godere ancora, ma non fermarti, ti prego, veniamo insieme tra poco, io voglio godere mentre sento la tua sborra scorrermi nel culo".
Come si trasforma la mia irreprensibile consorte quando qualcuno le sfonda il deretano, pensai.
L'amico l'accontentò, cambiò il ritmo dell'inculata, ora i colpi erano più lenti ma più profondi, ad ogni affondo le palle di Luca sbattevano contro le chiappe della mia adorabile rottinculo.
"Adesso però anche io non ce la faccio più ", biascicò Gioia, "dai sfondami tutta, spaccami il culo, voglio sentirti venire nelle mie visceri", e menandosela freneticamente attese il caldo fiotto.
Al via libera di mia moglie Luca affondò le unghie nella carne della vaccona, le vibrò tre o quattro varrate che le squassarono il corpo poi si sollevò un po’ e dall'alto le diede il colpo di grazia, le infilò fino alle palle il suo randello, si fermò e le scaricò in culo tutta la sua sborra.
"Lo sento, lo sento, lo sento, che sensazione divina, ecco, ecco vedi godo anch’io, si godo anch’iooooo, che meraviglia, che bellissima inculata, sei favoloso".
Luca le tenne il cazzo in culo ancora per qualche secondo poi lo estrasse e glielo strofinò sulle chiappe dove spalmò la residua sborra.
E' pazzesca la gioia che un uomo come me prova nel realizzare appieno i più osceni sogni della sua vita, mentre è da morire il metterli in pratica con la propria moglie così disponibile a trasformarsi nella più depravata delle femmine. Chiusi per l'ultima volta la porta ed attesi. Questa volta dovetti aspettare molto più del solito che mia moglie facesse s**ttare il lucchetto.
Dovette ricomporsi gli abiti e con cipria e rossetto tentare di mascherare un volto stravolto dalla godutissima scopata.
Su consiglio di Luca, lasciò i capi presi dai banchi nello spogliatoio e con la massima naturalezza guadagnammo l'uscita.
Andammo a sederci in macchina dove, come d'accordo, l'amico di lì a poco venne a raggiungerci. Tutti ci dichiarammo entusiasti della bella ed eccitante avventura vissuta, però io aggiunsi: "ma voi sapete che c’è un detto che dice “vedere e non toccare son cose da crepare”?.
"Hai tutto il tempo per rifarti", mi tranquillizzò sorridendo Luca.
Ci salutammo ripromettendoci di incontrarci ancora.
Arrivati a casa facemmo la doccia e come due invasati ci precipitammo a letto. Mi stesi al centro del letto, la invitai ad impalarsi sul mio cazzo e le chiesi di raccontarmi il più dettagliatamente possibile cosa avevano fatto durante la mie lunghe attese fuori dallo spogliatoio.
La troiona, con il massimo candore, mi descrisse nei minimi particolari tutte le porcate che aveva fatto con Luca, notai che la sua eccitazione cresceva man mano che il racconto progrediva, era caldissima ed arrapata come se non scopasse da un secolo, io lo dico sempre "PIU' FOTTI, PIU' HAI VOGLIA DI FOTTERE".
Ripetemmo tutte cose fatte con Luca cominciando dal pompino iniziale fino all’inculata bestiale a pecora, fatta questa volta a sponda letto, come piace tanto a Gioia,

10 年 前
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fab642 1 年 前
bellissimo racconto sarebbe bello conoscervi 
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untipo50 10 年 前
gianniambrosoli : peccato esser lontani....
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gianniambrosoli 出版商 10 年 前
untipo50 : una troia che mi fa impazzire di goduria
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untipo50 10 年 前
bel racconto..bella troia tua moglie
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